Toscana – Interno: ecco il nuovo codice di comportamento, un pericoloso mix per tutti

Federazione Intesa Coordinamento InternoI colleghi del Ministero dell’Interno della nostra regione hanno manifestato forti perplessità e preoccupazioni sui contenuti del codice di comportamento che l’amministrazione vorrebbe adottare, espressa anche durante i lavori del Comitato Unico di Garanzia (CUG) che si sono svolti il 26 gennaio u.s. presso il Viminale. All’Ordine del giorno del CUG, presieduto dal prefetto D’Alessandro Rossella giusta nomina ministeriale, tra gli altri argomenti, era posto il punto “osservazioni e suggerimenti sulla bozza del Codice di comportamento del Ministero dell’Interno” (al cui aggiornamento è preposto l’Ufficio procedimenti disciplinari del Dipartimento politiche del personale dell’Amministrazione Civile e diffuso a cura dal Responsabile della prevenzione della corruzione). Il CUG nel rilevare che la bozza del codice disciplinare necessita di accurati approfondimenti ha deciso di aggiornare i propri lavori al 10 febbraio p. v.. Nel corso della riunione infatti è emerso che la bozza in argomento prevede talune fattispecie sanzionabili, nonostante differenti previsioni contrattuali. Grazie ai puntuali interventi del nostro rappresentante all’interno del Comitato, sono state evidenziate diverse criticità, prima fra tutte  il fatto che le iniziative che saranno intraprese da detto Comitato non interromperanno l’iter in corso volto all’adozione del nuovo codice di comportamento del personale del Ministero dell’Interno che appare persecutorio nei confronti del personale, foriero di gravi condizioni ambientali e di lavoro, oltre ad avere invaso materie regolamentate contrattualmente. Il ministero dell’Interno con la nota n. 960 datata 9 dicembre 2015 inviata alle Prefetture, richiedendone la diffusione agli uffici periferici, ha informato della pubblicazione fino all’8 gennaio 2016 sul sito istituzionale dell’Amministrazione www. interno.gov.it , dello schema di codice di comportamento cosi sottoponendolo alla procedura aperta di partecipazione. Una modalità che non ha permesso a molti dipendenti soprattutto del dipartimento di PS di prenderne visione atteso che non sono tutti nella condizione di poter utilizzare i mezzi informatici in modo agevole. E non ultimo si consideri che il periodo in cui si è scelto di pubblicare questo documento importantissimo e sul quale poi si andranno a basare i procedimenti disciplinari con i relativi risvolti compresi quelli dell’erogazione dei fondi, era il periodo natalizio, un po’ come oramai si è in uso fare per non dare troppo nell’occhio e far passare provvedimenti impopolari! L’adottando codice risulta regolamentare materie già normate dal vigente CCNL. Per esempio, diversamente dalla previsione dell’art 23 del CCNL che prevede che il dipendente deve eseguire gli ordini inerenti l’espletamento delle proprie funzioni e mansioni, l’art. 15 del codice recita “il dipendente svolge l’attività assegnata“; inoltre, mentre l’art 23 del CCNL prevede che il dipendente non possa allontanarsi senza autorizzazione dal luogo di lavoro, l’adottando Codice di comportamento richiede al lavoratore di non abbandonare il “posto di lavoro” senza informare il dirigente. Una bella differenza concettuale tra luogo di lavoro ed il più riduttivo posto di lavoro, che non sfugge, nemmeno per le conseguenze, a chi di giurisprudenza ne mastica. Insomma vengono introdotte tutta una serie di previsioni che appesantiscono variando in peius quanto già al CCNL. Emerge la necessità che detto nuovo codice di comportamento venga attentamente, compiutamente esaminato e depurato da dette invasioni di campo. E qui entrano in campo tutti i dipendenti affinché sollecitino in modo concreto e pressante le OO.SS. sulla pericolosità di questo codice se rimanesse così come è stato congeniato.

Insomma, continua il rinnovo del contratto…….

confintesa

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