COTTI E MANGIATI – Temperatura 40 gradi…. negli uffici della Questura 50!! Intervento della Segreteria Provinciale presso il Questore di Firenze

La Segreteria Generale Provinciale di Firenze è intervenuta con una nota molto dura presso il Questore di Firenze al fine di dare una rapida risoluzione alla situazione microclimatica riferita agli uffici ubicati presso la struttura Il Magnifico. Nella nota si chiedono spiegazioni dei lavori oramai in itinere da decenni e dei soldi spesi. Ecco il testo:

                                                                                                                 Firenze, 21 agosto 2012

Urgentissima

 Al Datore di Lavoro Dr. Francesco Zonno

 Al Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione

Questura di Firenze

 

Oggetto:         Sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro – microclima. Ufficio Sanitario della Questura presso Il Magnifico.

Il microclima è una fonte di rischi negli ambienti di lavoro, tanto da essere inserito come materia di tutela all’interno delle norme che riguardano la salute dei lavoratori nel luogo di lavoro ed è oggetto di studi approfonditi negli ambiti di medicina del lavoro.

Se infatti per alcune attività il microclima può essere causa solo di un “semplice discomfort”, in altri casi può essere causa di disfunzioni che possono compromettere la salute e l’efficienza del lavoratore.

Le parti del Decreto legislativo 81/2008 che fanno diretto o indiretto riferimento al rischio microclimatico, sono diverse, tra cui a titolo esemplificativo l’allegato IV (Requisiti dei luoghi di lavoro) in relazione alla temperatura dei locali.

Inoltre l’art. 181 del D.Lgs 81/2008 indica che “il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici e per agenti fisici si intendono (art. 180) “il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche di origine artificiale, il microclima e le atmosfere iperbariche che possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori”.

Sulla base delle indicazioni scientifiche e sulle normative tecniche, vengono proposti alcuni indici microclimatici di comfort e/o di stress che permettono di interpretare le condizioni microclimatiche ambientali integrate con il tipo di attività svolta dagli addetti.

Da qui ne scaturisce la definizione di comfort termico cioè “quello stato psico-fisico in cui il soggetto esprime soddisfazione nei riguardi del microclima condizione in cui il soggetto non ha né sensazione di caldo né sensazione di freddo”.  

Si potrebbero poi prendere a riferimento anche le Linee Guida ISPESL per applicazione agli uffici: per quanto riguarda gli impianti di condizionamento in luoghi di lavoro dove venga svolto lavoro d’ufficio sono i seguenti: Condizionamento: preferibilmente a totale ricambio d’aria o con massimo riciclo del 30%. Temperatura: 20-23°C in inverno, 23-26°C in estate. Ventilazione: 0.1-0.2 metri al secondo, con portata di almeno 20 metri cubi orari per persona. Umidità Relativa: 40-50%.

Affinché l’ambiente sia termicamente accettato, deve essere nullo il discomfort locale (relativo ad esempio alla presenza di correnti d’aria, di un’elevata asimmetria media radiante, di un pavimento troppo caldo o freddo, …) e lo si può ritenere “giusto”, sempre dal punto di vista termico, quando sono contemporaneamente verificate le condizioni di comfort globale (corpo intero) e locale (alcune zone del corpo).

La qualità dell’aria di un ambiente di lavoro, inoltre, è un fattore importante per la salute e la sicurezza, dal momento che i lavoratori vi trascorrono una gran parte della propria vita. L’aria degli ambienti confinati può infatti contenere composti chimici che possono essere cancerogeni e tossici (per esempio le nano particelle derivanti dal toner).

Studi recenti hanno evidenziato come le situazioni appena descritte comportino una serie di problematiche ai danni dei soggetti (lavoratori) che stazionano in detti ambienti: sintomi di malessere generale, a volte non specifici ma ripetitivi, dolore alle articolazioni e ai muscoli, cefalea, affaticamento (stanchezza cronica), rossore, prurito, nausea, tachicardia, asma…

Questo stress può innescare una reazione immuno-infiammatoria che si traduce in irritazione degli occhi, delle vie aeree e della cute, tosse, senso di costrizione toracica, sensazioni olfattive sgradevoli, nausea, torpore, sonnolenza, cefalea, astenia…  I sintomi come hanno dimostrato gli studi, si manifestano in una elevata percentuale di soggetti che lavorano in ufficio (in genere superiore al 20%), scompaiono o si attenuano dopo diverse ore dopo (da poche ore a 2 -3 giorni) dall’abbandono dell’edificio”. Senza contare la presenza costante di insetti che trovano negli occupanti degli uffici fonte di sostentamento (zanzare ad esempio…), grazie al clima che favorisce la loro proliferazione.

Ma tutte queste peculiarità saranno ben note alla S.V. dato che si avvale della consulenza specifica del Medico Competente e del Servizio di Prevenzione e Protezione.

Ora, presso l’Ufficio Sanitario ubicato al Magnifico (ma pare sia un problema allargato anche agli altri uffici presenti e che tale problema sia oggetto di scritti estate ed inverno da parte di tanti) la temperatura è incandescente. Impossibile prestare servizio in modo adeguato. Si tenga presente che molti colleghi hanno accusato disturbi legati al caldo (ed al freddo invernale) e che negli uffici del Magnifico opera personale con diverse abilità.

Essendo il microclima quindi una fonte di rischio, non si capisce come mai a tutt’oggi non sia stato inserito nel DVR; non siano stati previsti ausili individuali quali abbigliamento adeguato individuato come DPI; ausili ambientali forzati come pinguini e ventilatori. Eppure in questi giorni (ma da anni pare essere sempre la solita storia) si sta parlando di lavori in itinere e soldi spesi per rendere efficiente l’impianto di aerazione presente senza vedere un effettivo miglioramento della situazione ambientale.

In considerazione di ciò, stante le segnalazioni che i dipendenti hanno prodotto nel tempo, si chiede alla S.V. di informare, a stretto giro, la scrivente delle motivazioni che hanno prodotto la situazione attuale, di comunicare se è vero che si stiano realizzando gli ennesimi lavori di ripristino e della spesa prevista, nonché di intervenire urgentemente per dotare gli ambienti di quanto necessario, nell’attesa della fine dei lavori, per consentire a tutti di lavorare in sicurezza e serenità.

Nell’attesa di urgente riscontro, ci è gradito formulare cordiali saluti.

 

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