Toscana: Interno – Posizioni organizzaztive, ora paghino i dirigenti – L’ultimo episodio di una brutta vicenda denunciata da anni
Posizioni organizzative: un brutto capitolo del Fua anche in Toscana! Quante volte abbiamo subito l’assegnazione di questi fondi a dipendenti che di fatto hanno diretto, a tutti gli effetti, uffici? Tante, troppe vole…
E così è arrivata la risposta dell’Amministrazione.
O meglio, è arrivata la risposta dell’ARAN che peraltro non si comprende che titolarità abbia e come potrebbe sostituirsi alle indubbie responsabilità gestionali ed organizzative ministeriali.
La storia è ben conosciuta e denunciata da tempo: posizioni organizzative assegnate per coprire unicamente posizioni dirigenziali stranamente scoperte per anni e che hanno consentito ad alcuni colleghi di chiedere ed ottenere, attraverso il giudice, il riconoscimento di mansioni superiori e le differenze retributive tra il loro trattamento economico e quello relativo all’esercizio delle funzioni dirigenziali (oltre ovviamente alla posizione organizzativa).
Nonostante fin dal 2001 questa Sigla abbia denunciato all’amministrazione questo stato di cose, la situazione in alcuni Uffici è andata avanti lo stesso e con il benestare dei vertici ministeriali e di quelle OO.SS. che hanno continuato a sottoscrivere gli accordi FUA.
Grazie anche all’ingiustificabile muro di privacy che copriva i provvedimenti di assegnazione delle posizioni organizzative (che si ricorda sono soldi FUA e cioè di tutti noi).
Per questo la nostra Sigla ha preteso ed ottenuto un cambiamento dei criteri di assegnazione di questi istituti ed anche la piena trasparenza sui provvedimenti adottati.
Nel mentre, comunque, sono state sollevate diverse questioni tra cui se la differenze retributive corrisposte a quei dipendenti non avessero pregiudicato l’interesse della generalità dei dipendenti verso l’integrità e la correttezza dell’utilizzo del FUA dal quale, com’è noto, derivano anche la copertura economica delle posizioni organizzative.
Ebbene l’ARAN afferma che “[…] la corresponsione delle differenze retributive per mansioni superiori, in adempimento di una pronuncia del giudice del lavoro, non sembra che le stesse possano determinare l’illegittimità dell’utilizzazione delle risorse appartenenti al Fondo Unicio di amministrazione e destinate alla remunerazione delle citate posizioni organizzative.”
Superando le ermetiche formulazioni usate dall’ARAN appare comunque palese, al di là della misura stessa della posizione organizzativa, che le differenze retributive sono state il prodotto di un illegittimo atto di conferimento e di una carente gestione organizzativa aziendale.
Ebbene, qualcuno ha senz’altro delle responsabilità.
Le cospicue differenze retributive (e le relative spese giudiziarie) pagate in questi anni, secondo noi, andrebbero richieste ai dirigenti delle strutture coinvolte ed ai vertici ministeriali che, in tutti questi anni ed a spese dei contribuenti italiani, hanno permesso questa condizione: attraverso permanenti assegnazioni di posizioni organizzative, attribuite senza alcuna rotazione e venendo meno alla principale responsabilità organizzativa in carico ad ogni dirigente pubblico.
I tempi sono cambianti e le responsabilità hanno necessità di corrispondere ad un nome ed un cognome. Così abbiamo richiesto all’Amministrazione ed alla Corte dei Conti.
E’ una vergogna che succedano ancora queste cose, occorre fare qualcosa.