Toscana: allertamento per rischi sulla salute dei colleghi – Agenzia di stampa
TOSCANA: UGL, IMMIGRAZIONE SELVAGGIA POTREBBE ESSERE UN PROBLEMA SANITARIO
(AGENPARL) – Firenze, 07 ago – Con una nota inviata ieri il Segretario Regionale ha chiesto ai datori di lavoro pubblici tra cui il Prefetto ed il Questore di Firenze, i Dirigenti dei Compartimenti Polfer Toscana e Polizia di Frontiera presso Aeroporto Peretola, il Direttore provinciale del Lavoro di Firenze, i Direttori regionale e provinciale Inail, il Direttore provinciale Inps/Inpdap di Firenze, il Provveditorato Regionale Giustizia per carceri e case di reclusione, urgenti informazioni circa i problemi sulla salute dei lavoratori che la preoccupante situazione immigrazione potrebbe comportare. Anche i Segretari Provinciali della Federazione per le zone di competenza procederanno analogamente. In sintesi con la nota in argomento il Segretario Regionale Sandra Badii precisa quanto segue:“”L’immigrazione è un fenomeno in fase di forte crescita nella nostra regione e deve essere portato con forza all’attenzione dell’U.E. perché si impegni a fianco delle nostre istituzioni e dei propri operatori che oggi si stanno facendo carico da soli di tutte le incombenze umanitarie, economiche e logistiche. Ma la situazione relativa all’ingente giornaliero afflusso nel nostro paese di cittadini provenienti da paesi extra europei sta diventando purtroppo un crescente problema anche dal punto di vista sanitario. Aldilà di quanto viene portato quotidianamente all’attenzione dell’opinione pubblica, questa organizzazione Sindacale è seriamente preoccupata per i rischi che i lavoratori impiegati in servizi al pubblico possono correre in caso di contatti con cittadini provenienti da aree extra europee interessate da malattie o che siano entrati in relazione con loro conterranei che ne siano affetti. Gli Uffici e le Strutture a cui ci siamo rivolti vedono giornalmente grandi flussi di avventori presso i vari sportelli ed uffici al pubblico, ed i contatti tra il pubblico e gli operatori sia interni (quali gli sportellisti, il personale all’interno di strutture di reclusione e quelli degli uffici sanitari) che impiegati in servizi esterni (quali ispettori del lavoro e dell’Inail ad esempio) spesso non si esauriscono in tempi brevi, come nei casi di detenzione. Al momento sono possibili pericoli in ordine a TBC, ebola etc..; per questo, essendo i dirigenti responsabili della salute del personale, stiamo chiedendo quali iniziative siano già state intraprese al fine di scongiurare ogni pericolo derivante da questo rischio. Inoltre, abbiamo chiesto di farci conoscere se è stata immediatamente somministrata una informazione/formazione sulle modalità di accoglienza e rapporto del pubblico di cui trattasi a tutti gli addetti interessati, se sono stati forniti presidi medico-chirurgici per la prevenzione ai dipendenti e per la pulizia al personale preposto a queste funzioni. È utile ricordare che ciascun operatore, in assenza di opportuni accorgimenti attuati dalla direzione, potrebbe diventare a sua volta veicolo di infezione interagendo con altri colleghi e con la propria famiglia.Con una nota inviata ieri il Segretario Regionale ha chiesto ai datori di lavoro pubblici tra cui il Prefetto ed il Questore di Firenze, i Dirigenti dei Compartimenti Polfer Toscana e Polizia di Frontiera presso Aeroporto Peretola, il Direttore provinciale del Lavoro di Firenze, i Direttori regionale e provinciale Inail, il Direttore provinciale Inps/Inpdap di Firenze, il Provveditorato Regionale Giustizia per carceri e case di reclusione, urgenti informazioni circa i problemi sulla salute dei lavoratori che la preoccupante situazione immigrazione potrebbe comportare. Anche i Segretari Provinciali della Federazione per le zone di competenza procederanno analogamente. In sintesi con la nota in argomento il Segretario Regionale Sandra Badii precisa quanto segue:“L’immigrazione è un fenomeno in fase di forte crescita nella nostra regione e deve essere portato con forza all’attenzione dell’U.E. perché si impegni a fianco delle nostre istituzioni e dei propri operatori che oggi si stanno facendo carico da soli di tutte le incombenze umanitarie, economiche e logistiche. Ma la situazione relativa all’ingente giornaliero afflusso nel nostro paese di cittadini provenienti da paesi extra europei sta diventando purtroppo un crescente problema anche dal punto di vista sanitario. Aldilà di quanto viene portato quotidianamente all’attenzione dell’opinione pubblica, questa Organizzazione Sindacale è seriamente preoccupata per i rischi che i lavoratori impiegati in servizi al pubblico possono correre in caso di contatti con cittadini provenienti da aree extra europee interessate da malattie o che siano entrati in relazione con loro conterranei che ne siano affetti. Gli uffici e le strutture a cui ci siamo rivolti vedono giornalmente grandi flussi di avventori presso i vari sportelli ed uffici al pubblico, ed i contatti tra il pubblico e gli operatori sia interni (quali gli sportellisti, il personale all’interno di strutture di reclusione e quelli degli uffici sanitari) che impiegati in servizi esterni (quali ispettori del lavoro e dell’Inail ad esempio) spesso non si esauriscono in tempi brevi, come nei casi di detenzione. Al momento sono possibili pericoli in ordine a TBC, ebola etc..; per questo, essendo i dirigenti responsabili della salute del personale, stiamo chiedendo quali iniziative siano già state intraprese al fine di scongiurare ogni pericolo derivante da questo rischio. Inoltre, abbiamo chiesto di farci conoscere se è stata immediatamente somministrata una informazione/formazione sulle modalità di accoglienza e rapporto del pubblico di cui trattasi a tutti gli addetti interessati, se sono stati forniti presidi medico-chirurgici per la prevenzione ai dipendenti e per la pulizia al personale preposto a queste funzioni. È utile ricordare che ciascun operatore, in assenza di opportuni accorgimenti attuati dalla direzione, potrebbe diventare a sua volta veicolo di infezione interagendo con altri colleghi e con la propria famiglia”.