Toscana – A rischio la salute dei lavoratori? L’immigrazione selvaggia potrebbe rappresentare un serio problema
Con una nota inviata oggi il Segretario Regionale ha chiesto ai datori di lavoro pubblici tra cui il Prefetto ed il Questore di Firenze, il Dirigente Compartimento Polfer Toscana, il Dirigente Polizia di Frontiera presso Aeroporto Peretola, il Direttore provinciale del Lavoro di Firenze, i Direttori regionale e provinciale Inail, il Direttore provinciale Inps/Inpdap di Firenze, il Provveditorare Regionale Giustizia per quanto attiene carceri e case di reclusione, urgenti informazioni circa i problemi sulla salute dei lavoratori che la preoccupante situazione immigrazione potrebbe comportare. Analogamente sono stati anche interessati i Segretari Provinciali della Federazione perché facciano altrettanto nelle strutture dei territori di competenza.
In sintesi con la nota in argomento il Segretario Regionale precisa quanto segue:
“”La situazione relativa all’ingente giornaliero afflusso nel nostro paese di cittadini provenienti da paesi extra europei, come noto, sta diventando un sempre più crescente problema anche dal punto di vista sanitario.
Aldilà di quanto la stampa di questi giorni sta portano all’attenzione dell’opinione pubblica, questa Organizzazione Sindacale è seriamente preoccupata per i rischi che i lavoratori impiegati in servizi al pubblico possono correre in caso di contatti con cittadini provenienti da aree extra europee interessate da malattie o che siano entrati in relazione con loro conterranei affetti da malattie.
Gli Uffici e le Strutture a cui ci siamo rivolti vedono giornalmente grandi flussi di avventori presso i vari sportelli ed uffici al pubblico, ed i contatti tra il pubblico e gli operatori sia interni (quali gli sportellisti, il personale all’interno di strutture di reclusione) che impiegati in servizi esterni (quali ispettori del lavoro e dell’inail ad esempio) spesso non si esauriscono in tempi brevi, come ad esempio nelle case di reclusione.
Al momento sono segnalati pericoli in ordine a TBC, ebola etc.. e per questo, essendo i dirigenti responsabili della salute del personale, stiamo chiedendo quali iniziative siano già state intraprese al fine di scongiurare ogni pericolo derivante da questo rischio.
Inoltre, abbiamo chiesto di farci conoscere se è stata immediatamente somministrata una informazione/formazione sulle modalità di accoglienza e rapporto del pubblico di cui trattasi a tutti gli addetti interessati, se sono stati forniti presidi medico-chirurgici per la prevenzione ai dipendenti e per la pulizia al personale addetto.
È utile ricordare che ciascun operatore, in assenza di opportuni accorgimenti attuati dalla direzione, potrebbe diventare a sua volta veicolo di infezione interagendo con altri colleghi e con la propria famiglia””: