QUANTO PRENDI AL MESE: …IO POCO… E TU ???…….a voi ogni ulteriore osservazione…

Un’altra storiella all’italiana si abbatte

su quel minimo di trasparenza nella PP.AA.

Il nostro sindacato sostiene da sempre il rispetto delle professionalità e del merito, ma spinge anche per il bilanciamento delle condizioni ordinamentali e di trattamento oramai sfuggito, tra incarichi e contratti ad hoc, ad una sano equilibrio tra dirigenza e dipendenti nell’amministrazione pubblica. Differenziazioni insopportabili e a quanto pare incomprimibili all’interno delle PP.AA.

Anche la nostra Amministrazione non è esente. Ricorderete, come denunciamo datempo e ciclicamente, questa insopportabile situazione (vedi Flash 8/2012)

La storiella di oggi parte dal d.lgs.33/2013 sull’accesso civico e gli obblighi di pubblicità e trasparenza e le modifiche del d.lgs 97/2016 che introduceva anche la pubblicazione per le PP.AA.

dei compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica;

delle dichiarazioni dei redditi e patrimoniali del soggetto per i tre anni successivi dalla  

cessazione del mandato o dell’incarico nonché quelle del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado questi da pubblicare fino alla cessazione dell’incarico o del mandato.

Ma le resistenze si organizzavano e continuavano a “lavorare”…

L’ANAC indica per l’applicazione della legge il 30 aprile 2017.

E infatti prima della scadenza arriva la decisione del TAR a seguito di ricorsi di alcune OO.SS. e dirigenti e indicazioni di alcune Amministrazioni tra cui anche quella del Ministero della Giustizia.

L’ANAC chiede chiarimenti alla Presidenza del Consiglio, ma, purtroppo, il Tar si è già espresso e sono scaduti i termini per opporsi all’ordinanza cautelare del TAR.

Tutti al punto di partenza in attesa del giudizio di merito!

Per quanto si sa, le solite “forze” si stanno muovendo per contrastare anche l’accesso civico…

Piccoli scricchiolii per l’ ”insopportabile” potere dell’ANAC e di Cantone o semplice difesa estrema della più alta e opaca burocrazia? Cosa devono nascondere certe strutture e certi apparati?

Lo scopriremo presto, ma nel frattempo vorremmo non si interrompesse quella piccola breccia di trasparenza che, con difficoltà, cercava di farsi strada nelle amministrazione pubbliche.

Appare indiscutibile conoscere chi e con qual’incarichi riceve risorse pubbliche, anche all’interno di una singola Amministrazione, visto che per qualcun altro i soldi non ci sono mai.

A cominciare da Ministeri complessi come il Ministero dell’Interno dove convivono diverse categorie professionali che, pur condividendo e lavorando per gli stessi obiettivi strategici del Paese, sopportano ancora nella loro pancia sovrapposizioni funzionali, trattamenti e condizioni ordinamentali distanti anni luce l’uno dall’altro!

Obblighi di trasparenza che ricadranno solo sui dipendenti con 1.300 euro al mese e già colpiti da sanzioni disciplinari solo perché contestano la valutazione individuale attribuita…

Riflettiamo e sosteniamo sempre e comunque la massima trasparenza.

In un organismo funzionante non esiste alcun apparente nesso logico tra simili vicende e la riservatezza apposta alle nostre valutazioni o, se vogliamo, anche rispetto a concetti indeterminati tipo “scarso rendimento” introdotto senza drammi nel nostro contratto e disposizioni disciplinari.

http://www.buonacausa.org/cause/specialitapersonale

FLASH 11 anno 2017 Federazione Intesa FP Coord Interno

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