MINISTERO DELL’INTERNO si salvi chi può!
MINISTERO DELL’INTERNO
si salvi chi può!
Chi avrebbe mai immaginato una regia a questo livello? Un Ministero chiave che deve organizzare in ogni suo dettaglio l’intero territorio nazionale, non riesce ad organizzare se stesso? Un organismo di cerniera? Si, ma probabilmente “arrugginita”. Si è mai visto un Ministero del soccorso che deve essere soccorso?
Le norme e le discendenti disposizioni esistono e vengono impartite dal Presidente del Consiglio, dalla Funzione Pubblica e dal Ministero. Ma poi? Almeno da noi nulla di fatto! Ognuno faccia come crede!
Dopo tanto ripeterci comincia a sorgere qualche dubbio: ma è volontà o è incapacità manifesta? Possibile mai che non sono capaci di emanare direttive chiare, inequivocabili e complete? E per chiare e complete si intendono circolari interpretative delle Leggi e non oggetto di libere interpretazioni da parte dei prefetti e dei questori della Repubblica. Stiamo forse chiedendo una cosa troppo difficile o, forse, troppo sovversiva?
A quanto pare a nulla sono valse le nostre pedisseque sollecitazioni nell’implorare, almeno durante questa immane tragedia un’organizzazione omogenea su tutto il territorio nazionale, che non consentisse libere interpretazioni, diffondendo disposizioni precise e contrattualmente compatibili, così come d’altronde impone la norma. Niente da fare! Nemmeno stancandoli siamo riusciti a spuntarla.
Ed allora, affinché nessuno possa dire che “non lo sapevamo perché in altre faccende affaccendati” facciamo un riassunto delle puntate precedenti.
Senza che sia lasciata alla libera interpretazione dei destinatari:
– Urge sapere cosa precisamente s’intende e si dispone per il lavoro agile (Smart Working);
– Urge sapere concretamente (anche attraverso esempi) da chi e da quanti deve essere composta la Task Force;
– Urge sapere per quali servizi sono previste “le turnazioni” e quale CCNL si applica;
– Urge sapere in base a quale CCNL vengono imposte le ferie 2019;
– Urge sapere di quanti collegamenti riesce a fruire ogni ufficio prima di parlare di “periodici report”;
– Urge sapere quali ausili competono a chi è chiamato sul posto di lavoro;
– Urge sapere quali sono le precise direttive per titolari di L.104/92;
– Urge sapere chi deve essere effettivamente esentato dal servizio ai sensi dell’art. 87 del D.L. 18/2020;
– Urge sapere cosa deve fare chi ha superato i diciotto mesi di assenza per malattia;
– Urge sapere perché al Personale Civile si continua a chiedere disponibilità, servizi, con i relativi rischi, pur avendo gli stessi diritti e doveri del personale di tutto il Comparto Funzioni Centrali;
– Urge sapere perché per il Personale della P.S. s’interviene con giuste tutele particolari, ma s’ignora colpevolmente che nelle stesse strutture di Polizia convive al loro fianco il Personale Civile.
Nel frattempo che Roma decida (e che Sagunto venga espugnata), nelle prime linee di fuoco della periferia, solo i dirigenti preparati e consapevoli (pochini) sopperiscono concretamente a questa carenza decisionale dei vertici amministrativi, caricandosi di responsabilità enormi. Il resto del fronte prefettorale e questorale ha adottato il marinaresco “si salvi chi può”, dicendo e non dicendo ma sempre rigorosamente verbale, con l’ordine di abbandonare la nave ma senza indicare se, come e quando.
La nostra idea risolutiva di gran parte delle problematiche lamentate è quella che sollecitiamo da sempre:
tutto il personale del Ministero dell’Interno, con le relative differenziazioni funzionali,
su un unico piano giuridico e contrattuale.
Anche in Toscana abbiamo dovuto fare molti interventi per poter arrivare a far capire la drammaticità del momento e l’importanza di adottare comportamenti idonei alla salvaguardia del personale!