Interno – Lettera al Ministro Lamorgese
Preg.mo Sig. Ministro,
formuliamo a Lei e alla nuova Dirigenza politico/amministrativa del Ministero dell’Interno, i migliori auguri di buon lavoro e di ottimi risultati nei molteplici campi di intervento che vedono impegnato il nostro Ministero e la sua risorsa più importante: il personale!
Una macchina che, siamo certi, guidata da Lei che ben la conosce nelle sue molteplici attività potrà rappresentare un punto fermo nel sistema Stato ed essere riferimento sia a livello centrale che periferico per le altre Amministrazioni. Sembra che l’intera struttura non abbia più la connotazione di punto di riferimento e con essa anche il personale pare abbia perso la sua professionalità e competenza per essere di supporto e di indirizzo per le altre Amministrazioni.
Siamo consapevoli che il compito preminente, per cui l’opinione pubblica guarda al Ministero dell’Interno, è la gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica di tutto il territorio nazionale. Per raggiungere risultati lusinghieri in tale attività, come Lei ben sa, ha bisogno di qualificati e ben individuati vertici nazionali e locali – Prefetti e Questori – ma, certamente, anche del lavoro quotidiano, notturno, festivo e in reperibilità, di migliaia di dipendenti “dell’Amministrazione Civile dell’Interno” dei quali, purtroppo, molto spesso ci si dimentica.
Preme sottolineare, da subito, la frustrazione del personale “civile” costretto, suo malgrado, ad essere il fanalino di coda dell’intero apparato, pur svolgendo compiti di pari dignità e professionalità di altre componenti e, dunque, anch’esso indispensabile al raggiungimento degli obbiettivi di governo. Un piccolo esempio: perché un “ragioniere” dei Vigili del Fuoco ha un trattamento economico/giuridico diverso da un “ragioniere” che lavora in una Prefettura o in una Questura o in un ufficio del Ministero? Un riallineamento, così chiamato da un suo predecessore, delle varie componenti del nostro Ministero, non è mai decollato, ma solo iniziato con l’accordo sottoscritto al Viminale il 15 febbraio 2018 e il Personale Civile è l’unica categoria di personale che lavora nel Ministero dell’Interno senza essere speciale, pur svolgendo compiti riservati e di interesse specifico – quali servizio cifra, elettorale, protezione e difesa civile, immigrazione, antimafia, segreteria di sicurezza, ecc -; personale senza alcuna reale possibilità di carriera, personale abbandonato a una valutazione annuale incoerente con le realtà lavorative e divisiva tra i colleghi.
Purtroppo, veniamo da anni di abbandono contrattuale, anni senza alcuna attività di formazione locale o nazionale, anni di modifiche normative e procedurali che hanno visto il personale civile contrattualizzato costretto ad “arrangiarsi” per portare avanti gli Uffici e i servizi, disponendo, nel contempo, di risorse irrisorie che non compensano in nessun modo le responsabilità che giornalmente il personale civile si assume, anche in considerazione della carenza di personale nei vari uffici. Sig. Ministro, non possiamo non sottolineare che siamo una organizzazione che vuole essere un’alternativa sindacale e che, prima e sola, ha proposto una seria meritocrazia e la specificità del personale ed abbiamo rivolto istanze in tal senso anche ai suoi predecessori sin dalla emanazione della 121/81: ad oggi il personale civile sembra essere trasparente ma essenziale, come innanzi detto, per il raggiungimento di qualsivoglia obbiettivo del Ministero dell’Interno.
Siamo certi che Lei ed il Governo di cui fa parte, saprà cogliere i segnali del malcontento del personale e, contemporaneamente, dare segnali per una giusta gratificazione professionale ed economica, la nostra O.S. si rende disponibile a confrontarsi con Lei per poterLe rappresentare, nel dettaglio, le rivendicazioni sindacali di cui siamo portatori. In attesa di un confronto collaborativo, che fin d’ora chiediamo, Le auguriamo buon lavoro.