Interno – Fua 2017…nulla di nuovo o…..spot elettorale?
Ieri si è svolto l’incontro con l’Amministrazione sull’Ipotesi di Accordo relativo al Fondo Unico di Amministrazione per il 2017 che si allega.
Non riteniamo di poter sottoscrivere una proposta che ricalca il vecchio impianto basato sulla previsione che una serie di istituti (reperibilità, turnazioni, posizioni organizzative), fondamentali per il funzionamento dell’Amministrazione, siano finanziati sottraendo risorse ai fondi destinati a remunerare la produttività del personale e a valorizzarne la performance.
Questo, da anni, comporta che le risorse realmente destinate al sistema premiante, già scarse, si siano attestate su valori comunque irrisori.
Nello specifico, nonostante il registrato recupero di somme precedentemente sottratte, la somma media pro-capite destinata a premiare la produttività sarà pari a € 253,53 lordi e verrà corrisposta in base ai parametri della valutazione individuale che, ricordiamo, saranno: 0 per “non adeguato”, 1 per “adeguato”, 1,10 per “ottimo” e “1,20 per eccellente”. Al riguardo, l’Amministrazione ha convenuto sulla necessità di una migliore regolamentazione del processo di valutazione, anche ai fini della gestione del relativo contenzioso, anticipando che formulerà, a breve, una proposta in merito. La quota unitaria destinata al Fondo di Sede sarà pari a € 598,64 lordi.
Una riflessione a parte merita, infine, la previsione dell’art. 3 dell’Accordo che prevede la possibilità di avviare le procedure di passaggio alla fascia retributiva superiore all’interno dell’area per circa 6.000 unità, con decorrenza giuridica ed economica dal 1° gennaio 2018.
Va sottolineato che la progressione economica che interesserà solo 1/3 del personale, avrà un costo stimato dall’Amministrazione di circa € 12.000.000 e graverà per gli anni a venire sul FUA andando a ridurre, inevitabilmente, le già esigue quote destinate all’incentivazione del lavoro che si attesterebbero in € 141 lordi circa per la produttività ed in € 330 lordi circa per il Fondo di Sede.
Reale miglioramento delle condizioni del personale o
solito spot elettorale in vista dell’imminente rinnovo delle RSU?