Firenze – Prefettura: Pausa obbligatoria e obbligo di partecipare ai progetti
Nella riunione del 18 settembre scorso, presso la prefettura di Firenze si sono affrontati diversi argomenti ma quelli che di più hanno lasciato e lasceranno in futuro il segno sono i progetti per il corrente anno e la questione della pausa pranzo. Ci sono stati esposti dei progetti che riguardano le varie aree ed uffici ma al termine dell’esposizione ci è parso che se non ci fosse stato un immediato “ok” da parte del sindacato, sopratutto verso un progetto legato alla cittadinanza, si sarebbe provveduto diversamente a raggiungere l’obiettivo che interessa l’amministrazione. Questo tono non ci è molto piaciuto anche perché se il progetto riguarda un obiettivo condiviso che dobbiamo pagare con il Fua 2014 allora si rende necessario un approfondimento dato che ancora di soldi non se ne parla e la nostra serietà di sindacalisti ci impone di dire ai colleghi che il loro impegno, il loro tempo, le nostre risorse non sappiamo se saranno, alla fine, regolarmente ed in che misura pagati. Abbiamo chiesto tempo per avere almeno qualche assicurazione, anche informale, sul fatto che i soldi per il 2014 ci saranno ed anche per verificare se tutti i colleghi siano stati messi nella condizione di poter partecipare. Perché se l’amministrazione ritiene che debba partire comunque un progetto, indipendentemente da come il tavolo nazionale deciderà, allora trovi le risorse per pagarlo perché i soldi del Fua non si usano per gli obiettivi dei dirigenti.
Sulla pausa pranzo, l’amministrazione ha deciso di renderla obbligatoria sulla scorta di semplici pareri acquisiti; questo, lo capiamo tutti, ha dell’assurdo ma pare che al tavolo qualcuno fosse d’accordo con questa linea. Dal canto nostro, non sottoscriveremo accordi che vadano contro il personale.
Il 25 ci sarà una nuova riunione sul tema progetti ed è per questo che invitiamo tutti a darci indicazioni in merito.
Condivido pienamente ciò che state portando avanti nella contrattazione. Anche a mio avviso la pausa deve essere obbligatoria superando le 6 ore sancite dalla Comunità Europea per il riintegro delle condizioni psico-fisiche. La non pausa è stata a mio avviso fino ad oggi una grossa contraddizione. Per la partecipazione ai progetti per la ripartizione del FUA alla stessa maniera la renderei obbligatoria cercando però di coinvolgere dando la possibilità di aderire a progetti che si sviluppano anche in orario di servizio con l’obbiettivo del miglioramento delle prestazioni e lo snellimento delle procedure da adottare.