FIRENZE – Nuovo Palazzo di Giustizia di Firenze e…vecchio modo di fare – I lavoratori si riuniscono in assemblea
Partecipata assemblea quella che oggi si e svolta presso il Nuovo Palazzo di Giustizia di Firenze che ospita quasi tutti gli uffici giudiziari della città. Il Segretario Regionale della Federazione Sandra Badii, aprendo i lavori, ha rimarcato l’importanza di tornare ad essere protagonisti della vita lavorativa e “di non subire passivamente le decisioni che altri prendono per nostro conto perché passiamo molto del nostro tempo nell’ambiente di lavoro e ci dobbiamo stare bene”. Successivamente il Coordinatore Nazionale della Giustizia Claudia Ratti ha toccato gli argomenti più importanti che riguardano il settore a partire dalla corresponsione dello straordinario, il pagamento del salario accessorio inserito nel fondo unico, gli obiettivi dei dirigenti legati al risultato ottenuto, le posizioni organizzative soffermandosi “sull’importanza di cambiare mentalità per trasformarci in attori e non spettatori di quanto ci riguarda”.
“Il messaggio scaturito dai lavori di oggi è stato molto chiaro” commenta il Segretario Regionale alla chiusura dell’assemblea “basta con una organizzazione approssimativa di uffici e del lavoro: è urgente ristabilire un clima collaborativo e di reciprocità per lavorare bene al servizio del cittadino riconoscendo il merito di tutti gli operatori. In Questo Palazzo” prosegue “hanno luogo processi di grande rilievo nazionale e non è pensabile che proprio nel luogo dove si pratica la giustizia ed il diritto non vengano rispettate le regole più elementari dei contratti di lavoro”.
Questa è stata solo la prima occasione di incontro con i lavoratori di questo delicato settore che operano in un clima spesso pesante dovuto, come succede in amministrazioni in cui esistono dipendenti pubblici amministrati e pagati in modo diverso pur concorrendo per lo stesso obiettivo e spesso espletando anche la stessa funzione, alle situazioni disagevoli che si creano per affermare la supremazia di una categoria rispetto ad un’altra.