Difesa – Ma di cosa stiamo parlando? Libertà di associazione e di comunicare il proprio pensiero è un diritto costituzionale!!
Non stiamo scherzando! Qualcuno ci prova, a comprimere il sacrosanto diritto di scegliersi il sindacato, di sentirsi rappresentato e di rappresentare i colleghi, di non consentire l’espressione libera del proprio pensiero. Accade in Difesa, dove con una semplice circolare si tenta di far passare la compressione di un diritto, come una cosa incompatibile con i doveri d’ufficio.
INCOMPATIBILITA’ TRA INCARICHI DI CAPOSEZIONE E DI RSU/DIRIGENTE SINDACALE
Con circolare 30.5.2018 la Direzione del Personale Civile, dando seguito ai “diversi quesiti pervenuti da alcune organizzazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL e UNSA), in merito all’incompatibilità tra la carica di dirigente sindacale e titolare di taluni incarichi presso gli Enti dell’Amministrazione Difesa” ha intimato che “tutti i dipendenti dell’A.D. che siano titolari di posizione organizzativa nell’ambito di strutture deputate alla gestione del personale (come sopra definite) e al contempo risultino essere dirigenti sindacali (ex art. 3 del CCNQ del 4.12.2017) dovranno, necessariamente, fin da subito optare per uno solo degli incarichi e sottoscrivere idonea dichiarazione a tal fine.
La dichiarazione, munita di data, dovrà pervenire all’Ufficio del Direttore Generale tramite casella di posta elettronica persociv@persociv.difesa.it entro il 2 luglio p.v.”
Nella stessa circolare, poche righe più giù, si specifica che “Tale regime di impedimento deve ritenersi esteso a qualunque livello dell’organizzazione sindacale, nazionale locale o aziendale, ivi compresa, quindi, la carica di componente della RSU”, e che “non possono essere conferiti incarichi di direzione di strutture deputate alla gestione del personale a soggetti che rivestano o abbiano rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali o che abbiano avuto negli ultimi due anni rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le predette organizzazioni“.
CONFINTESA NON CI STA E GRIDA FORTE: NON IN NOSTRO NOME
Confintesa è convinta che, forse proprio per la fretta di assecondare le pretese di “alcune organizzazioni sindacali”, l’interpretazione data dalla Direzione Generale, sia dell’art. 53, comma l bis, del D. Lgs. n. 165/2001, sia della circolare della Funzione Pubblica n. 11 del 2010 è precipitosa e fortemente discriminatoria nei confronti dei lavoratori della terza area che hanno diritto di essere rappresentati e di rappresentare come tutti gli altri!
Prendiamo quindi decisamente le distanze da questa interpretazione e chiariamo che Confintesa NON è tra le organizzazioni sindacali che hanno sollevato il problema ed invocato la legge Brunetta (quella avverso la quale le stesse OO.SS. un tempo chiamavano le piazze a manifestare e scioperare) per applicare una norma che, così generalizzata, limita de facto il diritto alla rappresentanza sindacale di un’intera categoria di lavoratori, discriminandola ed imponendole un odioso ricatto tra carriera ed impegno sindacale.
Il fatto poi che CGIL, CISL, UIL e UNSA invochino solo ora l’incompatibilità, ad elezioni concluse e voti acquisiti, dopo aver comunque candidato funzionari che ci hanno messo la faccia e si sono visti accordare la fiducia dei lavoratori con il voto, è inqualificabile.
Se ci sono (e non mettiamo in dubbio che ci siano) dirigenti ed anche funzionari che si “approfittano” del loro ruolo per esercitare pressioni ed “indirizzare” le scelte sindacali dei propri sottoposti, si individuino quelli e si colpiscano i singoli responsabili piuttosto che un’intera categoria! Non è infatti pensabile che a causa di una Dirigenza distratta o che non ha voglia di assumersi le proprie responsabilità, si spari sempre nel mucchio!
Invitiamo quindi i colleghi che si trovino nelle condizioni richiamate nella circolare a NON effettuare frettolosamente alcuna scelta ma a chiedere per iscritto che sia l’Amministrazione a dichiarare l’incompatibilità tra le funzioni svolte e l’incarico sindacale rivestito, indirizzando a tal fine specifico quesito al proprio Comando/Ente.
Convocheremo al più presto un’assemblea alla quale inviteremo tutti i lavoratori, per discutere le azioni collettive da promuovere affinché circolare e ricatto siano rimandati al mittente, ricordando che la Democrazia ed il Diritto ad essere Rappresentanti e Rappresentati NON sono un problema circoscritto solo alla terza area ma riguarda tutti e che solo l’unione di tutti i lavoratori può portare a risultati. Vi invitiamo quindi a rimanere sintonizzati e a divulgare e pubblicizzare quello che sta succedendo. Noi ci siamo.
Difesa Circ.-PERSOCIV-37031-30.05.2018-incompatibilità-PO-e-cariche-sindacali