Difesa – Incontro nazionale a SMD
ASPETTANDO GODOT
INCONTRO A SMD SULLA MOBILITA’
Il giorno 20 settembre si è svolto il tanto atteso incontro, in sede tecnica, sul famigerato protocollo che da due anni a questa parte è andato a modificare il normale iter per produrre le domande di trasferimento.
Lo Stato maggiore ci ha inizialmente fatto una panoramica sugli ultimi tre anni del trend che ha avuto la presentazione delle domande. Abbiamo subito notato un forte decremento nell’anno 2016 rispetto agli anni precedenti che si è concretizzato, come ben sapete, in soli 83 trasferimenti in tutta Italia. Comunque non crediamo che la motivazione di tale decremento, cosi come argomentato dall’amministrane, sia una riduzione naturale. Al contrario crediamo che il Protocollo con i suoi criteri restrittivi sia andato a disincentivare il personale a produrre la domanda. E poi…perché dovrei fare la domanda se nell’elenco degli enti (indicato dall’amm.ne) non c’è quello dove vorrei andare?
In prima analisi si è discusso sul famigerato grado di scopertura che per alcuni profili in alcuni enti è stato dichiarato pari a zero o poco più con la conseguenza di non consentire ai lavoratori di quei profili di poter fare istanza di trasferimento. Anche noi nelle nostre osservazioni abbiamo chiesto un ampliamento del grado di scopertura e di prevederne almeno numericamente uno per profilo professionale presente nell’ente ma… abbiamo anche osservato che se poi non c’è una sufficiente ricezione negli enti si crea solo la possibilità di fare la domanda senza che questa si vada poi a concretizzare con un trasferimento.
Inoltre abbiamo anche fatto notare che sarebbe utile avere almeno due finestre durante l’anno per poter produrre le domande mentre ad oggi per oggi il personale ha avuto una sola possibilità in due anni visto che possiamo affermare che il 2017 è ormai quasi finito.
Ma le nostre osservazioni non sono state solamente queste…abbiamo anche chiesto:
Cosa si ha intenzione di fare per il personale di 1^ area che ad oggi non può produrre la domanda;
Di inserire un criterio che tenga conto del fenomeno del pendolarismo e comunque che si tenga conto della distanza dalla propria abitazione cosi come per i reimpieghi;
Che venga coinvolta maggiormente l’arma dei Carabinieri.
Abbiamo anche sottolineato che si tenga conto degli enti per cui è prevista la chiusura/riorganizzazione nel corso del prossimo anno e del personale che dovrà essere reimpiegato.
Relativamente ai criteri per il personale militare transitato la nostra posizione, cosi come rappresentato per iscritto nelle osservazioni, è quella che tale personale, essendo collocato in soprannumero, non vada ad occupare/coprire posizioni organiche. Proprio per questo la nostra proposta sul tavolo è stata quella di creare una procedura parallela che non vada ad intersecarsi con quella del personale civile “tradizionale”. Questo andrebbe ad evitare inutili e sterili polemiche sul riconoscimento o meno degli anni di servizio per i lavoratori transitati che sono a tutti gli effetti nostri colleghi.
L’amministrazione ha inoltre chiesto, relativamente ai funzionari possessori di titolo ISSMI, che a questi venga data la possibilità di essere collocati in organi centrali di vertice in via prioritaria e parallela al bando su richiesta dei suddetti enti. A differenza delle altre organizzazioni sindacali ci siamo espressi favorevolmente su questa possibilità formativa che viene data al personale di terza area e crediamo che sarebbe strategicamente un errore non valorizzare tale titolo. La nostra proposta è stata, visto l’esiguo numero del personale titolato, di lasciare le posizioni da funzionario libere per tutti e creare ulteriori posizioni negli organismi centrali di vertice per i funzionari ISSMI.
In conclusione, il dato relativo alla mobilità dopo il protocollo, da noi non sottoscritto, fa emergere chiaramente un elevato ricorso alla mobilità straordinaria (l.104, assegnazione temporanea ecc.) evidenziando ancora di più quanto sia stato inefficace l’attuazione di questo protocollo che ha visto concretizzarsi soli 83 trasferimenti nel 2016 contro i 300 del 2015 (quest’ultimi al netto di quelli effettuati per l. 104 ecc.).
Tutto questo fa riflettere.
Perché “ingessare” tutta la procedura (peraltro già prevista da un istituto contrattuale) con un qualcosa che non risponde alle esigenze dei lavoratori ma solo a quelle dell’amministrazione?
Se i numeri dei trasferimenti sono notevolmente diminuiti con l’attuazione del protocollo…non era meglio la gestione pre-protocollo?
Ora dobbiamo attendere la prossima riunione e l’invio del protocollo con le modifiche recepite dall’amministrazione…poi si passerà al tavolo politico…
INTANTO IL PERSONALE CONTINUERA’ A NON POTER FARE DOMANDA DI TRASFERIMENTO…
E ASPETTA…
FLASH 2017.09.21 n.19 INCONTRO A SMD SULLA MOBILITA-ASPETTANDO GODOT