FIRENZE – Beni Culturali – Chiusi per agitazione del personale MIBAC la Galleria degli Uffizi, il Complesso Pitti, la Galleria dell’Accademia, il Bargello

Come già evidenziano negli scorsi anni, la nostra Federazione ha portato avanti con determinazione la rivendicazione di una tutela davvero efficace sia dei luoghi di cultura che del personale in servizio nel Ministero dei Beni Culturali. Molti articoli erano stati pubblicati dai media nei quali si poneva l’accento sulle drammaticità che pesavano nel settore. E finalmente tutti si sono accorti di quanto da noi evidenziato. Chiusi  per agitazione del personale MIBAC la Galleria degli Uffizi, il Complesso Pitti, la Galleria dell’Accademia, il Bargello e tanti siti archivistici e biblioteche fiorentini a seguito della mobilitazione con assemblea dei lavoratori del MInistero dei Beni ed Attività Culturali toscani.
Il 28 giugno è’ stata, infatti, tenuta un’assemblea unitaria al Rondò di Bacco di Palazzo Pitti con UGL-Intesa, Cgil, CIsl e Uil per chiedere al ministro Bray di riorganizzare il settore dei Beni culturali ormai agonizzante e lasciato ad una morte certa e che sembrerebbe inevitabile.

I lavoratori hanno ribadito di non poter più sopportare i continui  e reiterati tagli ai già magri stipendi, ai vari ed esigui e  sussistenziali capitoli di spesa di tutti gli istituti che ormai devono impegnare per sopravvivere nel corso di questa annualità,  i futuri introiti degli anni a venire !

Al centro delle nostre rivendicazioni ci sono anche  i nostri diritti : 
 – il pagamento certo e periodico di turni e salario accessorio,                               
–  la conclusione dei processi di riqualificazione,                                                        
 – il ripristino del ruolo della contrattazione integrativa,                                       
 – più riconoscimento professionale, più formazione, più attenzione alle competenze    ma soprattutto c’è la riorganizzazione del Ministero !
− risorse certe per la tutela e la manutenzione di siti e strutture, contro la logica dei tagli lineari – reinternalizzazione di servizi oggi demandati ad appalti che generano sprechi enormi e sfruttamento delle professionalità dei lavoratori precari – riordino delle funzioni di direzioni centrali, sovrintendenze e direzioni territoriali – un piano occupazionale che dia un futuro alla missione e al ruolo del Ministero e richiami energie nuove, competenze e professionalità a tutela del nostro patrimonio!

UGL-INtesa continuerà come oramai da molto tempo sta facendo a battersi perchè il nostro patrimonio culturale sia davvero il fiore all’occhiello nel panorama internazionale.

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