Interno: speciale commissioni elettorali
PREFETTURE = VOLONTARIATO
COMMISSIONI E SOTTOCOMMISSIONI ELETTORALI:
INCARICO ONORARIO? NO GRAZIE!
A NOI L’ONORE ….. AGLI ALTRI I SOLDI?
Le Commissioni Elettorali sono composte da un presidente (carriera prefettizia), un componente effettivo, con il relativo supplente (impiegati contrattualizzati), e da altri componenti nominati dalle Province. Queste commissioni, una volta opportunamente finanziate, guarda caso da quando gli impiegati dell’Amministrazione Civile sono stati ammessi a farne parte, sono state definite dal nostro Ministero commissioni ad “incarico onorario”, in pratica: “persona nominata a titolo d’onore, senza gli obblighi e diritti (economici) annessi alla carica”. I dubbi e le perplessità su questa singolare vicenda, tipica del nostro Dicastero, crescono via via che l’Amministrazione cerca in qualche modo di abbozzare spiegazioni e giustificazioni che, però, assumono sempre più un aspetto grottesco, se non offensivo. Primo grande dubbio: come fa un incarico onorario a dover essere svolto obbligatoriamente? Oppure, viceversa, come fa un incarico obbligatorio a non essere remunerato? Con la dichiarazione dei diritti dell’uomo, posti alla base della democrazia, nei secoli scorsi fu abolita la schiavitù che, principalmente, prevedeva prestazioni d’opera gratuite ed obbligatorie verso il signore. E’ chiaro, quindi, che non è conciliabile l’incarico onorario con l’obbligo a partecipare alle citate commissioni, come farfugliato dai vertici dell’Amministrazione. Ora, se il D.L. 37/2011 convertito in Legge 78/2011 recita:”Al fine di assicurare il quorum necessario al funzionamento delle commissioni e sottocommissioni elettorali circondariali, il Prefetto designa al Presidente della Corte d’appello, senza maggiori oneri per la finanza pubblica, funzionari statali da nominare componenti aggiunti”, significa che non siamo esattamente noi, miseri “contrattualizzati”, i funzionari statali intesi dalla Legge a dover prestare questa opera nelle suddette Commissioni, bensì coloro i cui contratti prevedono retribuzioni, omnicomprensive, proprio per lo svolgimento di tali incarichi in commissioni extraufficio per lo svolgimento di importanti funzioni di Governo a “rilevanza esterna”. I nostri inadeguati contratti, che sono l’esatto opposto della tanto anelata “specialità” dell’Interno, almeno su questo sono chiari: gli impiegati civili contrattualizzati appartenenti al “comparto ministeri” (ora comparto funzioni centrali) non possono fare niente per niente. Come dire che “senza soldi non si cantano Messe”.
Con tali premesse è chiaro che “qualcuno” da noi sta giocando con la pazienza e con l’abnegazione del Personale Civile del Ministero dell’Interno. Due peculiarità che, unitamente ad un’esperienza professionale unica, da anni stanno sopperendo al mancato riconoscimento di una specialità essenziale, vitale ed ultima speranza di salvezza per un’Amministrazione in agonia, anche e soprattutto per la carenza di organici. Peculiarità del Personale Civile dell’Interno preziose, che se continuate ad essere maltrattate e poco considerate, inevitabilmente si esauriranno, per reazione, anche per tutte le altre materie vitali. E stiamo parlando oltre che delle Commissioni Elettorali, delle Verifiche di Stato Civile, delle Ispezioni Anagrafiche ed Elettorali, dei Consegnatari, delle reperibilità e degli straordinari non remunerati in Protezione Civile e di tutti i compiti impropri svolti nelle Questure e Scuole di Polizia.
Se qualcuno ha deciso di mortificare ulteriormente il Personale Civile anche dal punto di vista economico occorre dirlo chiaramente e smetterla di giocare con la sua dignità e la sua intelligenza!!
La soluzione per evitare l’imminente blocco di tutti i servizi non remunerati?
Ciò che da anni chiediamo: tutto il personale del Ministero dell’Interno, con le relative differenziazioni funzionali, su un unico piano giuridico e contrattuale.
Tutto il resto sono solo chiacchiere inutili.
Circolare N. 2/RU/2020 – Attività nelle Commissioni Elettorale