Difesa – Toscana – Brutto affare, la mobilità!

Ecco il risultato di un altro “accordo storico” che Confintesa non ha mai sottoscritto…

Quel pasticciaccio brutto della mobilità

Non è vero che è sempre bello aver ragione. Non c’è bocca più amara di chi è costretto a dire ve lo avevamo detto, nella consapevolezza che è inutile aver ragione se il danno è fatto.

Quando nel 2015 Confintesa si rifiutò di sottoscrivere il protocollo d’intesa sulla mobilità, salutato da TUTTE le altre OO. SS. e dall’Amministrazione come un “grande risultato raggiunto”, tentammo invano di opporci ad un meccanismo palesemente inadeguato e profondamente viziato alla radice da un parametro, il cosiddetto “grado di scopertura”, che per noi fu subito evidente avrebbe ingessato ed immobilizzato i trasferimenti!

Era palese infatti che condizionare la possibilità di uscita da un Ente ad una percentuale calcolata sugli organici anziché sulla forza esistente, e nello stesso tempo continuare a ridurre, per effetto della contrazione prevista dalla Legge 244, quegli stessi organici in entrata, avrebbe provocato il blocco dei trasferimenti!

Confintesa proponeva un numero minimo di uscite per tutti gli Enti ma restò da sola a strillare nel deserto mentre Amministrazione ed OO.SS salutavano la sottoscrizione del protocollo con roboanti comunicati di vittoriosi risultati.

Nella consapevolezza che il “grado di scopertura” avrebbe vanificato l’uscita del bando, il fatto che anche i criteri fossero a dir poco incompleti e sperequativi, passò quasi in secondo piano.

Una volta voluto e fatto il guaio, abbiamo cercato comunque di proporre aggiustamenti e suggerimenti per poter limitare i danni, primo tra tutti la previsione di una graduatoria separata dedicata ai militari transitati. Dopo tutto, infatti, gli Organi Programmatori ci hanno sempre raccontato che i militari transitano in “sovrannumero”.

Perché quindi vincolarli alle disponibilità organiche, relegandoli di fatto a centinaia di chilometri da casa?

E questo proprio mentre il Ministro Trenta si mostra sensibile alla problematica del ricongiungimento familiare.

Prevedere due graduatorie separate avrebbe di fatto raddoppiato i posti sia in uscita che in entrata, ma anche questo nostro suggerimento non è piaciuto ai firmatari.

Del resto come sarebbe potuto essere altrimenti, da parte di chi non ha voluto neanche inserire tra i criteri quello che a noi sembrava scontato e cioè la distanza ed il pendolarismo?

E così, a distanza di tre anni, la montagna ha partorito un altro aborto di topolino, deludendo di nuovo i già provati colleghi che aspettavano e dimostrando, de facto, la totale inadeguatezza di questo protocollo e di chi lo ha partorito e che ora strilla, rimpallandosi le responsabilità e tentando di addossarne le colpe ad altri.

Che dire?

Voci maliziose, citando vecchie strategie, suggeriscono che non c’è miglior modo di rendersi necessari che creare prima un problema per poi offrirsi di risolverlo.

Non è certo una strategia che ci appartiene.

Confintesa i problemi preferisce prevenirli e denunciarli prima. Strillare a danno fatto non serve a niente.

Noi continueremo a proporre modifiche e studiare soluzioni. Voi decidete se sostenerci o meno.

#nessundorma

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FLASH 2019.01.30 n.4 Quel pasticciaccio brutto della mobilità

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