VICEDIRIGENZA, ULTIMA CHANCE?!
VICEDIRIGENZA, ULTIMA CHANCE?!
Da oltre un decennio la nostra Federazione combatte per il riconoscimento della Vicedirigenza, anche in sede giudiziale, ed ogni volta che ci siamo avvicinati alla mèta abbiamo assistito a patetiche contromosse politiche che ne hanno sancito l’abolizione.
Perché il riconoscimento della Vicedirigenza, prevista nel mondo del lavoro privato ed in qualche isolata Pubblica Amministrazione italiana ed in tutti gli ordinamenti europei, dia tanto fastidio non è dato sapere, quel che è certo è che esiste una sentenza passata in giudicata del TAR Lazio, che aveva disposto l’attuazione del dato normativo e nelle more dell’esecuzione il celere Legislatore ha abolito la vicedirigenza e, dulcis in fundo, la Corte Costituzionale con la sentenza n.214/2016, depositata il 3 ottobre 2016, ha dichiarato legittima la legge di abolizione!
Ultima nostra possibilità è quella di spostare la “partita” nelle sedi della Giustizia europea promuovendo un’azione giudiziaria alla CEDU poiché siamo fermamente convinti che la sentenza della Corte Costituzionale sia in contrasto con l’art.6 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo.
La CEDU, per fortuna, è inflessibile rispetto alla giusta tutela dei cittadini e meno “attenta” alle ragioni politiche dei singoli Stati.
Sono frequentissimi i casi in cui il Governo Italiano si è reso protagonista di spericolate manovre normative, successivamente punite dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Questa volta, ricorrono le condizioni per adire la CEDU essendo stati esperiti tutti i gradi di giudizio interni. Ricordiamo che la CEDU ha, nel passato, ritenuto ricevibili i ricorsi promossi da ricorrenti che non hanno esperito tutti i gradi del giudizio “interno” in particolari ipotesi (sussistenti, a nostro avviso, nella fattispecie della vicedirigenza) perché, afferma la CEDU, “obbligare un ricorrente ad avviare un simile iter in presenza di una decisione negativa di una giurisdizione Suprema equivale ad imporgli di fare ricorso ad artifizi processuali, le cui possibilità di successo sembrano inesistenti, per chiedere un riesame della sua causa”: ciò “sembra andare oltre l’uso «normale» dei ricorsi interni richiesto dall’articolo 35 § 1 della Convenzione”.
La concomitanza con l’imminente avvio della stagione dei rinnovi contrattuali ci porta a pensare che, seriamente, questa sia una delle ultime chances per poter ottenere il riconoscimento della vicedirigenza. Non lasciamocela sfuggire.
Termine di scadenza per adesioni: 4 marzo ’17
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