Toscana – Difesa: specificità? opportunità irrinunciabile
La nostra Toscana ha dislocati nel territorio moltissimi insediamneti della Difesa tra arsenali, caserme, istituti. Quindi è facilmente comprensibile lo stato d’animo dei colleghi di questa amministrazione che di ghiorno in giorno vedono sempre più a rischio il loro posto di lavoro e la loro funzione all’interno dell’Amministrazione, dove si vive la differenza tra essere “soldato” ed essere “civile”. Come avviene anche in altre amministrazione tra cui Interno, Giustizia etc…
Ci siamo lasciati prima delle ferie con l’incontro del 6 agosto con il Sottosegretario di Stato Rossi, nel quale abbiamo affrontato la situazione del Dicastero anche a seguito del varo dei decreti di riforma della PA.
In tale sede abbiamo chiesto e ribadito la necessità di vedere riconosciuta la specificità di tutto il personale civile chiedendo di codificare normativamente la nostra specificità attraverso l’ Art. 3 della 165/2001, aggiungendo dopo il comma relativo al personale dei Vigili del Fuoco un’ altro che comprenda tutto il personale civile della difesa.
Cosa vogliamo ottenere con la specificità e che NON sarebbe ottenibile in nessun altro modo?
- Il riconoscimento di una giusta dignità retributiva, con il recupero di almeno il 30% della retribuzione, per riequilibrare la sperequazione che abbiamo con i colleghi di tutti gli altri ministeri;
- Il riconoscimento di una giusta dignità funzionale che riconosca la elevata professionalità di tutto il personale civile.
Questo percorso normativo rappresenta l’uscita dal CCNL?
ASSOLUTAMENTE NO
Questo percorso rappresenta la possibilità di usufruire di deroghe al CCNL per meglio salvaguardare tutta la componente civile della difesa rimanendone comunque normativamente all’interno.
Con questo percorso normativo si corre il rischio di essere militarizzati come qualche OO.SS. sostiene?
ASSOLUTAMENTE NO
L’unico modo per avere lo status di militare e/o di essere sottoposto al codice dell’ordinamento militare è diventare un componente delle Forze Armate Italiane attraverso le previste procedure di reclutamento.
La storiella della militarizzazione e della perdita dei diritti, a suo tempo evocata da qualche OO.SS., contribuì a contrastare l’entrata del personale civile della difesa nel comparto sicurezza e i benefici persi sono oggi sotto gli occhi di tutti i lavoratori.
Con questo percorso normativo si perdono diritti?
ASSOLUTAMENTE NO
Con questo percorso i diritti del personale civile si tutelano di più potendo agire con delle deroghe in quanto specifico.
Rimanendo in tema di diritti da tutelare ci chiediamo perché alcune OO.SS oggi si dichiarano contrarie alla specificità sostenendo che si andrebbero a perdere delle tutele ( leggasi comparto sicurezza ). Le stesse OO.SS., contestualmente, nel voler salvaguardare i diritti dei lavoratori, chiedono l’attuazione di ciò che soltanto un anno fa ritenevano inaccettabile e cioè della legge 244 ( quella sul riordino dello strumento militare ) operante esclusivamente nel ministero della difesa che per il personale civile prevede:
- Il taglio di 10.000 lavoratori civili entro la data del 2024;
- la Chiusura di Enti per esigenze di Forza armata e relativi reimpieghi;
- le Procedure di esubero;
- la Mobilità d’ufficio;
- il Part-time d’ufficio;
- la Cassa integrazione a zero ore solo per due anni.
Federazione Intesa FP ancora oggi ritiene la legge 244 inaccettabile.
Siamo sempre più convinti nel portare avanti la battaglia per il riconoscimento della specificità e della conseguente dignità retributiva e funzionale del personale civile il quale non può sperare di trovare miglioramenti attraverso il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro che ha prodotto la pesante sperequazione economica subita da tutti lavoratori della difesa.
FLASH 2015.09.06 n.11 Difesa specificità una opportunità irrinunciabile
#live #federazioneintesafptoscana #confintesasegreteriaregionaletoscana #intesafp #poliziadistato @IntesaToscanaFP @news @Agenzia_Ansa @Agenzia_Italia @ITnews#Firenze#retweet #agenzieentrate #buonipasto #madia @madia #difesa #interno #giustizia