Toscana – La scrisi economica, gli sbarchi e la sicurezza

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Una primavera calda questa che accende gli animi dei lavoratori e dei sindacati con un governo che pare cerchi di appropriarsi anche del ruolo di rappresentanza del personale; insomma un asso pigliatutto che se ne fraga di come funzionano le cose e che in solitaria, mette pezze a destra e manca per risanare i conti di un paese che oramai è allo sbando. L’ha fatto con “l’aumento” contrattuale di 80 euro e lo sta facendo ancora con il decreto “la buona scuola“. Certo è, però, che il sindacato ha perso molto negli ultimi anni in termini di ruolo e funzioni ma questo non per colpa dei massimi sistemi ma per il posizione che si è ritagliato troppo spesso vicina a quella dello schieramento politico di turno: mai più grande sbaglio da parte dei sindacati e mai più grande sbaglio dei lavoratori che continuano a scegliere il sindacato in base ad ideologie e non per la reale capacità rivendicativa e le proposte per un mondo del lavoro in nlinea con i tempi.

Tutta l’Europa sta vivendo questa situazione critica, con un tasso di disoccupazione altissimo, con continui sbarchi di clandestini che destano preoccupazione per la sicurezza e la salute, insomma non c’è da stare allegri. Ed in Toscana, gli effetti di questa crisi sono davvero evidenti. Ma….

Arrivano gli echi di uno sciopero di 7 giorni dei macchinisti delle ferrovie dello Stato della Germania e, a prescindere dal merito della rivendicazione, salta agli occhi che durerà, appunto, ben 7 giorni tutti di fila. Una protesta vera, efficace e dura, una astensione dal lavoro che realmente pone la controparte in crisi.

Sempre senza entrare nel merito, tutti avrete capito che la grande Germania, che dirige le fila della economia europea, non ha nella sua legislazione la “autoregolamentazione del diritto di sciopero” che vige in Italia perlomeno dal 1990, e che lega i lavoratori a una serie di vincoli, tra cui il limite dello sciopero per un solo giorno, che rende quest’arma quasi inutile.

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