Toscana – Strumentale il taglio dei permessi: solo operazione di facciata

Solo due giorni fa abbiamo espresso il nostro punto di vista sull’impianto della cd “riforma Madia” che colpisce, con le solite (ma non dovute) eccezioni, i lavoratori pubblici ed i loro rappresentanti. Di certo tutto quel grande sbandierato risparmio non ci sarà ed è per questo che chiediamo, anche dalla nostra regione, di vedere la situazione da una prospettiva diversa e fare quello che da sempre non è stato fatto: applicare la norma che

prevede che la contrattazione debba svolgersi fuori orario di lavoro per tutte le parti interessate. Questo produrrebbe un vero risparmio e non questa farsa che non porterà a niente di concreto.

fuori orarioADNKRONOS – 27/08/2014 – 13.40.00
UGL,  SE GOVERNO PUNTA SU CONTRATTAZIONE FUORI ORARIO RISPARMIA 8 MLN PIU’ CHE TAGLIARE I PERMESSI SINDACALI

Roma, 27 ago. – (Adnkronos) – Tagliare i permessi sindacali e’ “strumentale”; meglio spostare ‘fuori orario’ l’attività di contrattazione dei sindacalisti. Si risparmierebbero 8 milioni di euro solo nei ministeri, un tesoretto ben più consistente di quello che si raggranellerebbe, 55 mln, con i permessi sindacali. E’ quanto sostiene il segretario generale Ugl-Intesa fp, Francesco Prudenzano. “Il risultato sarebbe più consistente se le contrattazioni si svolgessero sempre fuori l’orario di lavoro. Solo nel comparto Ministeri – precisa Prudenzano – esistono 2366 centri di contrattazione con, in media, 8 incontri sindacali all’anno dove sono invitati Rsu e rappresentanti sindacali che, in alcuni casi, constano anche di 30-40 partecipanti. Ebbene, se questi incontri si svolgessero tutti fuori dall’orario di lavoro, si recupererebbero 300.000 mila ore circa per i dipendenti e 55.000 ore annue per i dirigenti impegnati in questa attività. Tradotto in danaro si parla di circa 8 milioni di euro all’anno risparmiati. E stiamo parlando solo dei ministeri, ovvero di un comparto che conta 160.000 dipendenti su 3.200.000 della Pa”. “Ovviamente sindacati ed Rsu non hanno responsabilità visto che il potere di convocazione è sempre stato dell’Amministrazione. Ma, il paradosso – continua – è soprattutto politico visto che con il ”taglio” dei permessi retribuiti voluto da Renzi si risparmiano solo 55.000 ore annue. Si capisce – conclude – che quello che si vuole è il risultato ad effetto a fronte di un più sostanziale risultato di risparmio. Altro che spending review”. (Adnkronos)

ITALPRESS – 27/08/2014 – 10.56.00
P.A.: UGL-INTESA “SU PERMESSI SINDACALI  TAGLI  STRUMENTALI”

“Permessi sindacali, le dichiarazioni sui ‘tagli’ del ministro Madia sono strumentali. Il risultato sarebbe più consistente se le contrattazioni si svolgessero sempre fuori l’orario di lavoro”. Così il segretario generale Ugl-Intesa Fp, Francesco Prudenzano che poi, conti alla mano, spiega il concetto. “Solo nel comparto ministeri – precisa Prudenzano – esistono 2.366 centri di contrattazione con, in media, 8 incontri sindacali all’anno dove sono invitati Rsu e rappresentanti sindacali che, in alcuni casi, constano anche di 30-40 partecipanti. Ebbene, se questi incontri si svolgessero tutti fuori dall’orario di lavoro, si recupererebbero 300.000 mila ore circa per i dipendenti e 55.000 ore annue per i dirigenti impegnati in questa attività. Tradotto in danaro si parla di circa 8 milioni all’anno risparmiate. E stiamo parlando solo dei ministeri, ovvero di un comparto che conta 160.000 dipendenti su 3,2 milioni della P.A.. Ovviamente sindacati e Rsu non hanno responsabilità, visto che il potere di convocazione e’ sempre stato dell’Amministrazione. Ma, il paradosso – continua Prudenzano – e’ soprattutto politico visto che con il ‘taglio’ dei permessi retribuiti voluto da Renzi si risparmiano solo 55.000 ore annue. Si capisce – conclude – che quello che si vuole e’ il risultato ad effetto a fronte di un piu’ sostanziale risultato di risparmio. Altro che spending review”. (ITALPRESS)

 9COLONNE – 27/08/2014 – 11.46.00

PA, PRUDENZANO (UGL-INTESA ): SU PERMESSI SINDACALI TAGLI STRUMENTALI

I tagli ai permessi sindacali annunciati dal governo sono “strumentali. Il risultato sarebbe più consistente se le contrattazioni si svolgessero sempre fuori l’orario di lavoro”. Lo ha dichiarato il segretario Generale Ugl-Intesa Fp, Francesco Prudenzano che poi precisa: “Solo nel comparto Ministeri esistono 2366 centri di contrattazione con, in media, 8 incontri sindacali all’anno dove sono invitati Rsu e rappresentanti sindacali che, in alcuni casi, constano anche di 30-40 partecipanti. Ebbene, se questi incontri si svolgessero tutti fuori dall’orario di lavoro, si recupererebbero 300.000 mila ore circa per i dipendenti e 55.000 ore annue per i dirigenti impegnati in questa attività. Tradotto in danaro si parla di circa 8 milioni di euro all’anno risparmiate. E stiamo parlando solo dei ministeri, ovvero di un comparto che conta 160.000 dipendenti su 3.200.000 della P.A. Ovviamente sindacati ed Rsu non hanno responsabilità visto che il potere di convocazione è sempre stato dell’Amministrazione. Ma, il paradosso – continua Prudenzano – è soprattutto politico visto che con il ‘taglio’ dei permessi retribuiti voluto da Renzi si risparmiano solo 55.000 ore annue. Si capisce che quello che si vuole è il risultato ad effetto a fronte di un più sostanziale risultato di risparmio. Altro che Spending Review”. (red)

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