TOSCANA – La veloce marcia della riforma della P.A. ed il silenzio degli interessati…
Davvero difficile risulta capire come mai difronte a questa rivoluzione nel mondo del lavoro pubblico, alla (oramai non più tanto) ipotesi di mandare tanti colleghi a casa, di chiudere uffici e ridurre le tutele ci sia così tanto silenzio da parte degli interessati cioè i lavoratori pubblici! Incredibile ma vero: ci si arrabbia per uno che ha parcheggiato male, per una pizza cotta non troppo bene e per tante altre piccole cose mentre non di dice assolutamente niente se viene messo a concreto rischio il posto di lavoro, anche nella nostra Toscana… La Segreteria Generale della nostra Federazione sempre presente ed attenta, ha diramato un comunicato molto forte che speriamo possa risvegliare quella coscienza ed orgoglio che ciascuno di noi deve avere ora come non mai sia come persona che come dipendente pubblico.
POCHI GIORNI PER LA RIFORMA DELLA PA.
Commenti e anticipazioni
E’ perlomeno scomodo svolgere onestamente il ruolo di sindacato maggiormente rappresentativo all’alba dell’annunciata attuazione della Spending Review nella PA (perché chi nell’ambiente parla di riforma mente sapendo di mentire).
Disagio per le poche notizie filtrate? Per lo scarso potere dei sindacati in questa partita? Per la ineluttabilità degli eventi? Solo in minima parte!
Il grosso dell’imbarazzo è legato proprio all’atteggiamento registrato nella gran parte del popolo degli impiegati pubblici che questa “riforma” dovranno subire.
Un popolo che si crede furbo e contemporaneamente è incredulo, sonnecchiante, rassegnato oltre che chiuso in cupi individualismi.
Andando in giro in province come Cuneo, Imperia, Savona, Enna, Rieti, Forlì, Rimini, Vibo Valentia… tanto per citarne alcune in diverse latitudini, abbiamo incontrato per lo più lavoratori che, per un motivo o per l’altro, pensano a loro stessi, alla propria scrivania, alle proprie pratiche.
Credono che il lavoro che svolgono sia così indispensabile che a loro, si proprio a ognuno di loro, non succederà nulla, facendo venire alla mente la frase attribuita al signor de La Palice scritta per il suo necrologio, ovvero che: “un quarto d’ora prima di morire egli era ancora vivo”.
E già immaginiamo le telefonate, le email, e le contestazioni verbali che riceveremo, assieme agli altri sindacati, per non aver potuto evitare tutto questo, quando nel momento di far sentire la voce, di partecipare alle mobilitazioni, sono rimasti in stragrande maggioranza, rintanati nei propri ambiti.
Il sindacato ha la forza della mobilitazione e dell’adesione……….
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